L’analisi del contesto: primo passo per un buon progetto

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Per avere un buon progetto, il primo e fondamentale passo da compiere con onestà è quello relativo all’analisi del contesto in cui si andrà ad intervenire e che si intende modificare con l’intervento progettuale. 

Uso il termine onestà nel senso di quell’onestà intellettuale che deve guidare il nostro lavoro di studio e rilevamento dei bisogni e che si completa con la capacità di condurre analisi multidisciplinari equilibrate ed obiettive che poi rappresenteranno la base su cui costruire l’attività progettuale. 

Un’analisi della realtà seria deve utilizzare strumenti e metodi altrettanto seri che consentano la registrazione delle reali condizioni di contesto e la produzione di quadri obiettivi purgati da visioni preconcette o interessi pregiudiziali che potrebbero falsare l’orientamento del progetto.

Riconosco che tale attività comunque può variare per livello di dettaglio e amplitudine a seconda della tipologia di progetto che si intende avviare. 

Gli elementi da raccogliere e organizzare possono essere sia di tipo quantitativo (dati numerici, grandezze statistiche, valori) sia qualitativo (caratteristiche sociologiche, antropologiche, di qualità), comunque inerenti lo specifico contesto di progetto e capaci di offrire una sua descrizione obiettiva.

I dati da raccogliere possono descrivere il fenomeno sul quale vogliamo intervenire con il progetto e le sue particolarità, il contesto in cui è situato, gli elementi fisici, tecnici, viventi che vi fanno riferimento.

Importante ricordare che molteplici sono anche gli strumenti a nostra disposizione per compiere questa attività. Tra questi: 

  • l’accesso a database e fonti istituzionali e private contenenti informazioni e statistiche sul tema del progetto (ricerche, articoli scientifici, banche dati); 
  • l’uso di questionari, interviste, focus group
  • l’impiego delle conoscenze ed esperienze della stessa organizzazione. 

La raccolta dei dati non si esaurisce con il lavoro di acquisizione, perché è necessario elaborare le informazioni raccolte, organizzarle e renderle intelleggibili.

Tra gli strumenti più comuni per la raccolta degli elementi della realtà impiegati per razionalizzare il quadro progettuale c’è l’albero dei problemi, un diagramma che presenta i legami causa-effetto tra i problemi rilevati. Una volta individuato il problema principale che si desidera aggredire e risolvere con il progetto e postolo sul “tronco” dell’albero, si andranno a sviluppare i problemi-causa nelle “radici” e i problemi-effetti nei rami dello stesso. 

Questo lavoro fornisce le basi per la successiva fase di individuazione degli strumenti che dovremo usare per risolvere i problemi focalizzati, e quindi capiamo immediatamente quanto la bontà dell’analisi possa influenzare le scelte operative e il successo del progetto.

Nel nostro prossimo appuntamento, quando affronterò il tema della scelta degli strumenti attraverso l’albero delle soluzioni, vedremo insieme anche un triste caso di insuccesso dovuto ad un lampante errore d’analisi dettato da una prevalutazione forzata  del soggetto promotore del progetto.