Il “Bando Borghi”, occasione per trasformare un patrimonio disperso in un patrimonio diffuso

Continuiamo a sentir parlare del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, attraverso il quale saranno impiegati gli oltre 200 miliardi di euro provenienti dall’Unione Europea, ma molti continuano a credere che si tratti più di un animale mitologico che di una reale opportunità di rilancio del Paese.

Invece vi assicuro che è tutto vero: non ci troviamo davanti ad un unicorno né all’araba fenice, ma a molte autentiche occasioni affinché imprese private e pubbliche amministrazioni possano avviare progetti e iniziative a favore di una nuova stagione di crescita.

Il Ministro Dario Franceschini ha dichiarato fermamente che questa è “un’occasione unica per il rilancio dei borghi e delle bellezze artistiche diffuse nei luoghi meno conosciuti del Paese e ancor di più per trasformare un patrimonio disperso in un patrimonio diffuso”.

E proprio in quest’ottica, da alcune settimane con la nostra Società, Gioda Consulting, stiamo accompagnando un piccolo Comune lombardo nella elaborazione di una proposta integrata da presentare in risposta ad un bando aperto dal Ministero della Cultura nell’ambito del PNRR.

Per essere precisi, si tratta di un “Avviso pubblico”, ma che possiamo chiamare “bando”, “per la presentazione di Proposte di intervento”, vale a dire “progetti”, “per la rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici”, finalizzati a rilanciare la vita dei centri storici dei Comuni sotto i 5.000 abitanti.

Lo stesso Ministero prevede che saranno almeno 229 i progetti in giro per la Penisola che riceveranno fino a 1.600.000 euro a fondo perduto, sì avete capito bene ma lo ripeto: 229 Comuni potranno ricevere oltre un milione e mezzo di euro per attività di promozione e rivitalizzazione.

Cosa si potrà realizzare con questo tesoretto? In maniera randomica e non esaustiva possiamo indicare tutti quegli interventi localizzati nel cosiddetto “borgo storico” finalizzati alla sua valorizzazione: dunque i lavori di recupero sui beni immobili del Comune, o in uso all’Amministrazione, l’acquisto di sistemi informativi, la realizzazione di studi sul patrimonio culturale immateriale, la creazione di itinerari turistici e centri d’accoglienza per visitatori rientrano a pieno titolo negli investimenti che si possono realizzare.

Ma la logica di questo bando, e di tutto il PNRR, è quella di promuovere anche la formalizzazione di partenariati, tra diversi soggetti pubblici così come tra il pubblico e il privato, per contaminarsi in maniera virtuosa con esperienze e competenze.

Le partnership, allora, sono indicate come strumento privilegiato per la realizzazione dei progetti e la gestione delle attività che ne seguiranno.

Ovviamente, poi, tutte le iniziative di promozione locale potranno trovare validamente luogo all’interno delle proposte da far finanziare: eventi culturali per le comunità locali, progetti digitali per la fruizione aumentata del patrimonio locale, attività formative ed educative, strumenti di promozione.

Grande attenzione avrà il coinvolgimento di giovani e donne, l’avvio di virtuose collaborazioni intergenerazionali e la capacità dei progetti di richiamare nuovi abitanti e nuove imprese nei piccoli centri.

Di tutto questo, e di tanto altro, parleremo insieme nel webinar gratuito “Il bando Borghi del PNRR” martedì 15 marzo (ore 17:00 – 19:00), con Davide Caocci, esperto di politiche europee e progetti di sviluppo locale, e quanti tra Sindaci, Assessori e Funzionari locali desiderano capire come giocare al meglio la propria parte in questa stagione di ripresa del nostro Paese. 

Insieme ce la faremo!