Che valore porta all’Europa il tuo progetto?

Sembra lapalissiano, ma devo ripeterlo e spiegarlo di continuo: “Per ricevere un finanziamento dall’Unione Europea, un progetto deve portare in sé un valore aggiunto europeo”, eh sì, è proprio così!

A Bruxelles, nei corridoi della Commissione, si parla spesso di valore aggiunto, superiore interesse, comune utilità, sempre qualificando come europei simili caratteri.

Ma in concreto, come posso valutare il valore aggiunto europeo del mio progetto?

Alcuni semplici indicatori possono venirci in aiuto: 

  • le attività del progetto si svolgono in più Stati membri dell’Unione Europea;
  • i soggetti coinvolti, i partner, provengono da Stati diversi;
  • i benefici, i risultati, le conseguenze del progetto ricadono su più Stati; 
  • l’iniziativa ha una prospettiva sovranazionale e paneuropea; 
  • gli obiettivi del progetto rientrano pienamente in una politica europea;
  • secondo il principio di sussidiarietà verticale, il livello europeo è il più efficace a sostenere l’intervento.

Potrei fermarmi qui però preferisco offrire un esempio, il classico esempio del progetto di salvaguardia ambientale che in molti hanno nel cassetto pronto per richiedere un finanziamento.

Hanno appena pubblicato l’invito a presentare proposte del Programma Life Ambiente e il Comitato Cittadino Belverde di Vico Disopra intende finalmente cogliere questa opportunità per ottenere i 62.500 euro necessari a sistemare il famoso Parco della Pieve con interventi finalizzati al miglioramento della sentierizzazione, al monitoraggio delle migrazioni stagionali delle specie autoctone di sparvieri, alla cura dei secolari olmi della Pieve oltre che alla promozione nei media nazionali della campagna d’accoglienza “12 mesi nel Parco”.

Progetto meraviglioso e rispettabilissimo: che dire però del necessario valore aggiunto europeo?

Alla luce degli indicatori sopra segnalati, carente, mancante, inesistente. Una simile iniziativa può legittimamente richiedere un finanziamento ad una Comunità montana, al competente Assessorato regionale, anche al Ministero dell’Ambiente. Non alla Commissione Europea!Ricordiamo che il valore aggiunto europeo offre una connotazione al nostro progetto, lo rende interessante per un pubblico diverso: l’Europa.